Cuori per un Natale patchwork

Visto che ormai da un paio di settimane hanno aperto i battenti i villaggi di Natale all’interno dei Garden Center, mi sento più che giustificata in questa deriva natalizia.
Oggi un po’ sbrigativamente vi propongo un paio di cuori patchwork coloratissimi, adatti alle camerette dei più piccoli e a chi ama le decorazioni vivaci.
Se amate le decorazioni meno ingombranti potete usarli anche come fuori-porta perché, pur essendo “smilzi”, misurano una ventina di centimetri in altezza.

Viv

Addobbino per un piccolo maltese

Eh sì, noi che viviamo con cani e gatti – ma vale anche per tartarughe, uccellini, criceti e chi più ne ha più ne metta – amiamo circondarci di oggetti pensati per loro.
E così, dopo l’addobbino natalizio per baby Olga, è arrivata la richiesta per un altro cagnino peloso, stavolta tutto bianco.
Si tratta di un maltese e si chiama Burro. Tra l’altro ho scoperto che è un piccolo divo perché è uno dei testimonial per la linea pet di un notissimo marchio di piumini. Vi ricordate i “paninari” del film “Sposerò Simon Le Bon”?  Ecco, quello.

Io l’ho ridisegnato così, prima con la matita e poi con il feltro.

Come sempre ecco Burro in originale, per gentile concessione della sua mamma umana.

Viv



Baby Olga in feltro

Quando arriva un cucciolo a quattro zampe si modificano le abitudini, gli arredi di casa e anche gli addobbi natalizi. 

Questo è l’addobbino in feltro per il primo Natale di Olga, una cagnolino tutta nera e  riccioletta, con due occhi scuri ed espressivi, lucidi come giaietto. 

Nell’ultima foto, per gentile concessione della sua mamma umana, potete ammirarla in tutta la sua fuffosità. 

Viv 

Christmas teddy bear

Questa volta a dare il benvenuto sulla soglia di casa c’è un allegro orsetto in tenuta natalizia tratto da Priscilla’s Babyland by Priscilla Hillman.

Questo fascicoletto di Priscilla Hillman è da tempo un ospite fisso di questo blog.
Ormai è quasi introvabile ma nonostante sia piuttosto datato -la pubblicazione italiana risale al 1991- continuo ad attingere a questi soggetti che hanno precorso i tempi anticipando le linee morbide che oggi vanno per la maggiore nel punto croce.
All’epoca infatti gli schemi a punto croce proponevano esclusivamente linee spezzate e contorni spigolosi (vedi il cappellino rosso dell’orsetto), qui invece già una trentina di anni fa il punto scritto faceva la differenza addolcendo e arrotondando le linee (vedi il corpo dell’orsetto).

Ricordo di aver abbandonato il punto croce proprio perché in generale lo trovavo rigido e poco dinamico e ho ricominciato ad appassionarmici quando ho scoperto i disegni di Vèronique Enginger, Sophie Baqué e Marie-Térèse Saint-Aubin una decina di anni fa.

Tornando all’orsetto, ho fatto una sola modifica rispetto all’originale, sostituendo i campanellini ricamati con due campanellini in 3D.

Viv