Oggi parliamo di Natale –quelle surprise, direte voi- e di quei meravigliosi “villaggi di Natale” indoor che vengono allestiti nei centri-giardinaggio.
A una manciata di chilometri da casa mia ce ne sono ben tre e tutti gli anni in questo periodo parto per il consueto pellegrinaggio, a prescindere dal numero crescente di scatole, che ormai invadono la cantina a testimonianza dei miei acquisti, e dal fatto che negli ultimi due anni abbia messo in stand by il mio amatissimo albero a causa del numero -crescente anche questo- dei gatti di casa.
La classifica di gradimento, se abitate in zona e siete interessati, sarò lieta di fornirvela in altra sede, il punto nodale delle mie osservazioni invece li accomuna tutti ed è fonte di perplessità da ormai qualche anno.
Non v’è alcun dubbio che nel variegato universo degli addobbi esista una nicchia di mercato scoperta: quella dei Cat-Dog-lovers, neppure tanto esigua a dirla tutta.
In anni ho assistito all’invasione di gufetti, cup cakes, scarpette da ballo, stalattiti e fatine ma di cani e gatti neppure l’ombra.
Eppure sappiamo bene quanto possano essere spendaccioni e simpaticamente ossessivi gli amanti degli animali: non c’è accessorio, dal calzettone alla tazza passando per la qualsiasi, che non venga compulsivamente acquistato se solo vi si affaccia il tenero musino dei loro protetti pelosi e sono certa farebbero la stessa cosa, me compresa, con gli addobbi per l’albero di Natale, se solo ne esistessero.
L’unica salvezza, al momento, resta l’handmade.

Dunque, ecco il primo esemplare di gattino che non farà danni neppure aggrappato ai rami più alti del vostro albero di Natale.
Viv