Le giornate che seguono il Natale sono lente, profumate di quella pigrizia che accompagna il recupero delle energie. Quasi sorprende che in questo tempo rarefatto osi insinuarsi il Veglione di Capodanno, tra tutte la festa più intrinsecamente inelegante dell’anno. Va detto che se la gioca ai punti con il sempre infausto Ferragosto: entrambi precipitano il tempo lieto della vacanza nella malinconia leopardiana del Sabato ma, tra i due, la notte di San Silvestro ha l’aggravante dell’aggressione acustica prolungata e fuori contesto.
Dobbiamo tuttavia rendere merito a questo 2023 che, sin dal principio, si presenta con una piccola deroga: l’Epifania cade infatti di venerdì e regala ben due giorni per aprire le dita e far scivolare via senza strappi le festività.
Speriamo sia il primo di molti doni ma il primissimo fatevelo da soli e questa sera rinunciate ai botti.
Non inquinate l’ambiente con fumi tossici e non condannate uccellini ed animali selvatici a una morte per crepacuore. A voi piacerebbe trovarvi improvvisamente sotto i bombardamenti? Che triste divertimento è mai questo?
Quest’anno i miei auguri sono per le persone empatiche che festeggeranno senza provocare danni all’ambiente, alle altre creature e al buon gusto.
Viv