Si torna al cinema…

Non io, non ancora per lo meno… in verità non mi alletta troppo l’idea di passare un paio d’ore in una sala con indosso la mascherina.

Quelli al cinema sono i gatti di questo tessuto americano, anche se per fotografarli ho dovuto aspettare la fine del pisolino. Per lo meno quanto a comodità mi sembra che ci siamo.

Nella sezione tutorial trovate le spiegazioni per cucire una cuccia come questa.

Viv

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Happy pillow for cats

Qui di cucito c’è davvero poco.
Quel che conta è quel che non si vede (non si vede ma si sente).
Sì, perché in questi rettangoli di tessuto è racchiusa la felicità di ogni gatto. 
Io ho utilizzato delle tisane alla valeriana cui ho aggiunto una miscela di erbe sfuse, ho inserito il tutto in un filtro da tè di quelli che si acquistano nei negozi specializzati -vedete tutto nelle foto- e ho ribattuto le cuciture del cuscinetto anche dall’esterno in modo da evitare fuoriuscite.

Solo un’accortezza: se il vostro gatto non è figlio unico e non volete farli litigare abbondate con i cuscinetti perché questa miscela trasforma i vostri gatti in tanti piccoli Gollum alle prese con l’unico anello. 

Viv 

Gatti alla finestra #1

Da un avanzo di tessuto stampato arrivano i gatti alla finestra.
Ne ho ritagliati una decina e il primo si è sistemato sull’astuccio a pois celesti.

Fondo rinforzato con una striscia di jeans scuro, charm a forma di gattino sul cursore della zip, per l’interno una stoffa a fiorellini di Tiger, la stessa che vedete in foto.

Questo e i prossimi astucci con le appliquè dei gatti alla finestra andranno a sostenere il “progetto cucce” e a questo proposito è arrivato il momento di presentare Dafne.
Ma facciamo un piccolo passo indietro.

L’anno scorso insieme a una ventina di cuccioli recuperati dalla colonia sono state prelevate e sterilizzate diverse femmine, una era in stallo a casa mia e per una serie di motivi non è stato possibile reimmetterla sul territorio. Accantonata l’ipotesi del reintegro in colonia abbiamo cominciato a vagliare soluzioni alternative ma, anche per i non addetti ai lavori, è facile immaginare quanto sia complicato trovare adozioni consapevoli ad un gatto selvatico che non si lascia avvicinare.
Troppo spaventata per un percorso in gattile -sarebbe rimasta mesi e mesi nascosta in un angolino- ha perciò finito col diventare il quinto membro della nostra famiglia felina.

Per mesi, con la grande eccezione di figlia #1 che è diventata da subito la sua umana di riferimento, è stata una “gatta invisibile” e nel corso di quest’anno ha imparato ad apprezzare le gioie di una vita confortevole e senza pericoli.

Ogni piccola interazione con lei è stata ed è tuttora un grande traguardo ma certi gatti cresciuti in strada la diffidenza se la portano addosso come una seconda pelle e hanno sempre una serie di nascondigli pronti ad ogni rumore sospetto.
Vero, Dafne?

Viv

Berretto o scaldacollo?

Grazie ai preziosissimi video di Emma Fassio continuano i miei esperimenti con i ferri circolari ma, insieme alle nozioni arriva anche la consapevolezza e, come evitarlo, nuovi acquisti.
Già, perché va da sé che non tutte le lane hanno lo stesso spessore e quindi un solo paio di ferri circolari non basta, vero? Per non parlare del fatto che per realizzare un berretto occorrono anche i ferri a due punte -anche qui, mica ci avevo riflettuto che di diminuzione in diminuzione arriva il momento in cui non si riescono più ad utilizzare i ferri circolari- perciò per il momento ho ripiegato su questo modello diritto che è sì un berretto ma all’occorrenza si trasforma in scaldacollo e viceversa.

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La mia modella ne indossa due, uno come cappello e uno come scaldacollo, al quale ho aggiunto qualche riga a coste due per due vicino al bordo.
Il cordoncino e le noccioline sono lavorati all’uncinetto; il cordino è inserito tra le maglie e tirandolo prende forma il cappellino.

Viv

Un letto di fiori

In un tripudio di fiori azzurri arrivano le ultime tre cucce.

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Delle cucce ho già parlato diffusamente qui, qui e qui, oggi invece voglio ringraziare Paola, un’amica che ha subito abbracciato il progetto mettendo a disposizione stoffe e scampoli per permettermi di continuare a sostenere con il mio lavoro i mici di strada.

Il servizio fotografico è sbrigativo ma, lo vedete, il controllo qualità è incalzante e non faccio in tempo a posizionare a terra una cuccia che subito Lily si sente chiamata in causa per testare il confort del tessuto e dell’imbottitura.

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Ed anche questa volta direi che posso considerarmi promossa o forse la verità è che su un letto di fiori si dorme meglio.

Viv