In una vita precedente devo essere stata un orso.
Sì, perché tra novembre e gennaio i miei bioritmi toccano i minimi storici e per settimane mi ritrovo a combattere contro la svogliatezza e la mancanza di idee, mentre in piena estate, quando tutti sono tramortiti dal caldo e vagheggiano spiagge e sentieri montani, io raggiungo il momento di massima produttività.
Per superare questi momenti di transizione letargica e uscire graziosamente dalle festività natalizie, da anni adotto più o meno lo stesso sistema e riparto dagli scampoli, quelli che si accumulano e quelli che ricevo in regalo.

Quest’anno mi sono ritrovata un sacchetto pieno di ritagli in flanella e, visto che Babbo Natale di solito non ci pensa, ho cucito una copertina patchwork per il bambolotto preferito.

Qui in casa le bambole scarseggiano ma l’orsetta Josie si è gentilmente prestata per posare nel cestino delle gatte, che hanno assistito perplesse allo shooting fotografico e si sono affrettate a riprenderne possesso.
In verità credo che sarebbero state più che liete di tenere anche la copertina.

Ora manca solo una bambola o, meglio ancora, una bambina che abbia bisogno di una copertina per la sua bambola.
Viv