Astuccio blu notte

Questa stoffa mi ricorda le stampe hippie che si ottengono pizzicando i tessuti con degli elastici e immergendoli nel colore. Avete mai provato a tingere le magliette con questa tecnica?

Qui vi deve piacere la vitalità dei contrasti, perché dal blu notte esterno, che ho lasciato intatto scegliendo anche la cerniera ton sur ton, si passa, con una sciabolata di zip, all’arancio dell’alba. E Van Gogh muto.

Viv

Back to school

Ricordate l’atmosfera che accompagnava l’inizio del nuovo anno scolastico?
Quei primissimi giorni In cui ci si studiava registrando i mutamenti, i capelli schiariti dal sole, i centimetri guadagnatI?  Insieme alla nuova disposizione dei banchi, si mappavano differenze e continuità, si consolidavano vecchie alleanze e si valutavano nuove amicizie.

Quest’anno, dopo mesi di didattica a distanza cui si sono sommate delle vacanze estive ancora più lunghe del solito, la ripresa ha passi incerti in un clima di generale sospensione che giustifica la metafora del castello di carte.

E poi ci sono cose che non cambiano mai, come la scelta dell’astuccio che, in un mare magnum di compiti da terminare, rappresenta -insieme al diario, non dimentichiamo il diario!- l’acquisto consolatorio per eccellenza, quello che imprime carattere ad ogni nuovo anno scolastico.

Quelli di oggi sono due prototipi: due astucci piatti con cerniera frontale, interamente foderati senza cuciture interne visibili. Lo so, per i non addetti ai lavori sono parole senza senso ma se avete mai provato a cucirne uno forse sapete a cosa mi riferisco.

Viv

Cinica “prof“

Di questi tempi al liceo cominciava la litania del quante versioni di greco ti mancano? E di latino?  E i libri, li hai finiti tutti?

A qualcuno suona familiare?

Ecco, coi libri mai avuto problemi ma le versioni erano un altro paio di maniche.

Ma veniamo a noi…

Ce l’avete avuta anche voi la prof cinica che si divertiva a dare compiti come se la sua materia fosse LA materia e l’estate un prolungamento dei pomeriggi di studio? 
Ecco, l’astuccio di oggi è dedicato a lei, la nemesi delle nostre estati.

Inutile dire che per un astuccio così ci vuole una prof autoironica, meglio se amante delle stoffe african wax, meglio ancora se in cerca di assoluzione. 

Lo schema è un Lizzie Kate rimaneggiato, l’originale infatti recita “Housework never killed anyone, but why take a chance? “.  

Viv 

Fior di magnolia

Le magnolie sono piante imponenti dalla bellezza quasi carnale.
Quando ero giovane in un giardino in cui capitavo spesso fioriva una magnolia maestosa, era uno spettacolo che non mi stancava mai.
Poi, come in una favola senza lieto fine, hanno venduto la proprietà e per ragioni che non ho compreso hanno abbattuto l’albero, forse ombreggiava troppo la casa o forse i nuovi acquirenti volevano uno spazio libero per parcheggiare con maggiore agio.
Ci sono rimasta male anche se a quel punto avevo già smesso di andare a trovare la magnolia.

Oggi ricordo quel tempo scandito dalla fioritura della magnolia con questo ricamo tratto da “Fleurs et plantes aromatiques” di M.Bonnin, V.Enginger, C. Lacroix.

Oblò ovale e piquet di cotone rosa baby per la bustina piatta rettangolare non imbottita.

Viv