Poter Cameron, Gli inconvenienti della vita, Adelphi
“Gli inconvenienti della vita” ospita due brevi racconti agrodolci che ruotano intorno alla difficoltà di riemergere da quei drammi -incidenti, lutti- che scuotono la quotidianità, svuotandola di quei significati che eravamo soliti attribuirle.
Protagonista il dolore, l’incapacità di relazionarsi con l’altro, di condividere il malessere e di ricucire i fili, aggiungendo nuove trame per sostituire quelle mancanti.
“La fine della mia vita a New York” ha i dialoghi serrati di un testo teatrale, “Dopo l’inondazione” recupera la dimensione del racconto e sviluppa il dolore sordo che si accompagna alla perdita degli affetti, a quella solitudine profonda che si annida nella condizione umana come uno spettro ineluttabile non appena l’equilibrio di superficie viene meno.
So a cosa state pensando ma non sono racconti depressivi, lo sguardo riesce a mantenersi disteso, la rassegnazione dei protagonisti è quasi noncuranza e si trasferisce al lettore senza trascinarlo verso l’abisso, perché non esiste nessun abisso, esiste solo una sensazione di deriva rarefatta e qualche rimpianto tardivo.
La coppia non è la salvezza, la fede non è la salvezza. Lo è la vita stessa, forse, con tutti i suoi inconvenienti.
Cameron, come sempre, essenziale e raffinato.
Viv
E dopo la chiosa “essenziale e raffinato” finisce nella lista di quelli da leggere 😉
Di Cameron in realtà te ne suggerei altri, per esempio Il weekend, c’è la rece sul blog se vuoi dare un’occhiata. 😘
Sìsì do un’occhiata: sei una delle mie fonti 😘
Che recensione perfetta, mia cara, credo che tu abbia presentato nella maniera corretta quello sguardo dell’autore sulle fragilità della vita. Buona giornata Viv, un bacione a te!
Grazie cara, buona giornata! 😘
che bella visione
😊