Pierre Lemaitre, L’abito da sposo, Fazi
Chi conosce Lemaitre –qui e qui le mie recensioni- sa che in ogni suo romanzo tra la metà e l’ultimo quarto è lecito, se non doveroso, aspettarsi un cambio repentino di prospettiva che ribalti le impressioni iniziali. È la sua cifra stilistica, direi: giocare su più piani per manipolare il lettore affinchè la verità, narrativamente parlando, lo colga di sorpresa.
Devo ammettere che la prima parte di questo romanzo si trascina, più o meno volutamente, come un serpente di cui non si riescono a distinguere le spire.
La protagonista si risveglia in casa della famiglia presso la quale lavora come baby sitter e scopre il corpo senza vita del bambino che le era affidato. Non ricorda cosa sia accaduto, le ultime ore sono state inghiottite da una di quelle “assenze” psichiche di cui è vittima da quando le è morto tragicamente il marito. Durante la sua fuga e il periodo di latitanza che segue, il malessere non si placa e i cadaveri aumentano. Sophie non é in grado di spiegare cosa le stia accadendo -perché smarrisca oggetti e pezzi di vita- e teme con raccapriccio la malattia mentale.
Se non fosse che, come ho scritto all’inizio, Lemaitre è sinonimo di colpi di scena mi sarei scoraggiata ma, a premiare la fiducia del lettore, il ribaltone arriva, appena prima della metà, unico vero momento topico. Tolto il twist di sceneggiatura il romanzo, soprattutto rispetto agli standard di Lemaitre, ha poco mordente sia sul piano delle motivazioni, troppo deboli, sia nel finale che è preferibile accettare senza discuterne troppo la credibilità. Per intenderci: i disturbi psichici non possono essere l’unica chiave di volta ancorchè semplifichino alquanto la dinamica narrativa.
In definitiva di tratta di una lettura scorrevole, perfetta per l’ombrellone, che non rivaleggia con “Irene” o “Alex” ma vi terrà con il fiato moderatamente sospeso.
Se siete abbonati Kindle unlimited è disponibile in catalogo senza ulteriore spesa.
Viv
Che libro! Quando ho iniziato a leggere la tua recensione credevo che ti avesse entusiasmato di più, però il colpo di scena tanto atteso non è mancato e tanto basta, direi.
Un applauso per la copertina, la trovo perfetta!
Un bacione, cara, buona giornata.
Lemaitre mi ha abituata bene e quindi non posso fare a meno di annotare un minimo disappunto 😉 la copertina fa molto “psycho”
un libro da Kindle, insomma, ossia se costa poco e non c’è di meglio (ma non per sminuire il kindle)
Ormai per me ogni libro è libro da Kindle. In questo caso per lo meno non ho dovuto pagare nulla visto che sono già abbonata all’unlimited… Non hanno un catalogo significativo a livello di narrativa (molti romanzetti…) ma il marito lo utilizza per leggere i manuali e i saggi di settore che sono invece più numerosi e aggiornati.
Un mondo da scoprire
Sarà perché il mio ereader non è kindle, ma la lettura con questi aggeggi mi è scomoda. Ogni volta che la testa ciondola e mi sfugge un po’ la presa, si sfoglia da solo e ritrovare il segno mi fa impazzire, uff! Certo, con un libro come questo, che tiene il fiato sospeso, l’abbiocco non arriva. 🙂
Io mi do l’ipad in testa… Quando si dice un colpo di sonno! 😉
Ecco…cos’è l’abbonamento Kindle unlimited?!?
Una sorta di biblioteca virtuale su abbonamento sul modello di spotify o Apple Music. Al contrario però il Kindle unlimited al momento ha un grosso limite nel catalogo ma è l’idea vincente per il futuro: libero accesso a tutto con un canone di abbonamento mensile.
Ah…il paradiso del lettore!!! Grazie 🙂
Sei una forza davvero a scrivere le recensioni: mi appassionano!
Mi aiuta a tenere a mente quel che ho letto 😉