Pierre Lemaitre, Lavoro a mano armata, Fazi
Dopo una vita dedicata all’insegnamento della letteratura, da un decennio Pierre Lamaitre ha cominciato a scrivere romanzi e sceneggiature.
Ora è un ultrasessantenne baciato dal successo. “Lavoro a mano armata” non è il suo primo romanzo ma è quello che gli ha regalato la notorietà, insieme al prestigioso Premio Goncourt.
Grosso modo coetaneo del suo protagonista, Lemaitre costruisce un noir poliziesco che dà voce con un’efficacia che va oltre i luoghi comuni, al dramma dei disoccupati senior mettendo l’accento sulle dinamiche psicologiche e sociali che ruotano intorno al precariato degli ultra cinquantenni.
Alain Delambre da quattro anni sopravvive nella giungla dei “lavoretti” frustranti e mal pagati, adattandosi a svolgere mansioni molto al di sotto delle sue precedenti esperienze come responsabile delle risorse umane. Minata l’autostima e l’equilibrio domestico, nell’amorevolezza della moglie e delle figlie adulte e indipendenti, legge ormai solo la sua umiliazione.
La svolta arriva con un annuncio di lavoro che sembra costruito ad hoc per le sue competenze pregresse ma per emergere sugli altri candidati dovrà far ricorso ad ogni astuzia in un gioco di ruolo architettato dall’azienda che dovrebbe assumerlo per testare la fedeltà di alcuni dipendenti in una situazione di stress prolungato.
Di più non è lecito dire ma, se la prima parte si sviluppa in ambito psico-sociologico, nella seconda prevale l’azione e non mancano i colpi di scena, incluso un inseguimento in auto con un esito un po’ forzato che rappresenta il punto più debole, il solo direi, di un romanzo che a breve avrà la sua brava trasposizione cinematografica.
Il romanzo si offre a più livelli di lettura, anche in considerazione del fatto che l’idea centrale pesca dalla cronaca francese di questi anni. La denuncia sociale è esplicita ma il tono resta quello dell’intrattenimento, intelligente, vorrei aggiungere.
E se la mia recensione non vi ha convinti leggete quella di Polimena che su di me ha funzionato come un moderno pifferaio magico, tanto che in pochi secondi, con un click, avevo già scaricato il romanzo.
Viv
Direi che mi hai quasi convinta… allungherò la wishlist ancora un po’… 🙂
Allunga 🙂 questo si legge in un attimo…
Tristemente attuale… mi attira perché ne deduco sia scritto bene, tuttavia sono un po’ “rallentata” dal fatto che gli argomenti trattati sono la realtà quotidiana del mio lavoro e già solo per questo ne sono abbondantemente rattristata….
Un bacio 🙂
Il tema è trattato in chiave affatto pesante e il romanzo in sè è molto godibile. Buona giornata, Tatiana 🙂
Le tue letture sono sempre varie e particolari. Direi che intrattenimento intelligente è un punto a favore di questo romanzo, a un tema così non può però certo mancare introspezione e profondità psicologica, mi sembra che in qualche modo ci sia.
Un bacione cara!
Eh… non sai quanto sono varie! In questo periodo sono passata dal romanzo storico-sentimentale al noir alla fantascienza… Direi che ora toccherebbe a un classico 😉 baci cara!
La pifferaia ti ringrazia.
Io sarei il topo…ovviamente 🙂
Ma sai che dal titolo del post pensavo a un tuo lavoro a mano…”Armata” mi lasciava perplessa 🙂
E ci credo! 🙂
Forse non è la lettura che mi serve al momento, ma mi sembra di capire che pur trattando un tema assai pesante il libro non lo sia. Buona giornata
Infatti non lo è per nulla 🙂
Mi sa che lo scarico pure io!
🙂
Purtroppo adesso ho pochissimo tempo per leggere e molti altri libri aspettano il loro turno. Comunque me lo segno.
Un abbraccio.
Nicola
Prima o poi… 🙂
pare interessante. Forse potrei anche trovare qualche spunto nel caso rimanessi senza lavoro
Per carità, spero di no… 😉
Ecco, questo lo metterei tra le possibili letture. Poi mi piace l’idea che una persona, dopo una vita dedicata all’insegnamento, si metta a scrivere romanzi. 😉
Anche a me piacciono molto queste vite 2.0 🙂