Nicola Losito, Ossi di pollo – Le battaglie dell’adolescenza
Il mio interesse per questo libro è nato dall’aver conosciuto l’ironia e il garbo di Nicola leggendo il suo blog “I pensieri e le divagazioni del signor Giacomo”.
Filo conduttore tra i vari capitoli sono le piccole grandi conquiste della crescita, quegli episodi che a posteriori riconosciamo come i gradini del nostro cammino verso l’età adulta.
Gli ossicini di pollo cui fa riferimento il titolo sono quei ricordi che hanno segnato come pietre miliari l’infanzia dell’autore e che riemergono in un racconto autobiografico in cui sono indiscusse protagoniste le lunghe estati degli anni Cinquanta nella masseria pugliese dei nonni materni.
In quegli anni, per i ragazzi del “nord” l’anno scolastico scandiva per lo più giornate di studio e giochi tra le mure domestiche e le vacanze erano spesso un’occasione unica per sperimentare un livello di libertà -e responsabilità- maggiore.
Le vacanze erano stanziali, lunghissime e riportavano le famiglie ogni anno nei medesimi luoghi; se questi luoghi erano le case dei nonni, alla gioia della vacanza si aggiungeva il piacere di ritrovare l’affetto e le consuetudini della famiglia allargata agli zii e ai cugini.
Intorno ai due nonni pugliesi, si snodano le giornate di lavoro nella masseria, la suddivisione dei compiti per i grandi ma anche per i più piccoli, le grandi tavolate di commensali, le baruffe tra cognate, le monellerie di Nicola e i primi palpiti del suo cuore adolescente. Gli spazi aperti, le strade polverose percorse con il carro trainato dalla cavalla Luna sono parte integrante del racconto e riportano ciascuno di noi alla vivida memoria di quegli anni in cui si viveva voracemente vestendo di novità e di avventura anche le piccole esperienze del quotidiano.
La scrittura è pulita e curata, con qualche piccola concessione alle frasi di maniera, alterna momenti più coinvolgenti a pagine in cui emerge fortemente l’istanza di focalizzare il passato in un racconto conservativo che protegga ciò che gli anni tendono a corrompere. Una lettura piacevole, che mette l’accento sugli affetti e su quelle calde atmosfere di famiglia che rendono trasversali i ricordi di un’infanzia serena e che l’autore condisce con il piglio ironico che gli è proprio.
Per conoscere Nicola Losito -in questo caso in una veste non autobiografica- vi invito a leggere “Francesco mio”, un racconto estremamente poetico che trovate in coda al suo ultimo post, quello con cui ha preso momentaneamente le distanze dal blog.
Viv
Ce l’ho in lista, lista estiva!
Ci confronteremo 😉
Chissà se le adolescenze di oggi possono avere l’opportunità di essere così avventurose, esperienziali, libere e liberatorie…
Temo che godano di libertà eccessiva e di pochissima responsabilità, binomio che anni fa era invece imprescindibile specie nelle lunghe vacanze lontani dai genitori.
Piacevolissima l’ambientazione di questo libro,le sfumature nostalgiche si addicono ai miei gusti.
E tu hai fatto una presentazione accattivante e interessante, sono certa che l’autore ne sarà felice, hai suscitato la nostra curiosità!
Un bacione Viv, buona giornata!
Le atmosfere, con le dovute differenze, sono per molti versi comuni all’esperienza di molti di noi. Certo la masseria dei nonni è un luogo d’elezione rispetto a qualsiasi casa delle vacanze sia pure presa in affitto per anni consecutivi. Un bacione 🙂
Mi ispira! Purtroppo in questo periodo devo leggere troppe cose per lavoro, per cui dovrò mettere in lista. Pensa che non sono nemmeno riuscita a finire “Un incantevole aprile”: ho dovuto sospendere la lettura per dedicarmi a dei libri che mi servivano per preparare alcune lezioni per un corso. Ma lo riprenderò eh! Bacetti, S.
Spero che presto tu abbia il tempo per riprendere le tue letture, inclusa la con Arnim 🙂
Mi sembra molto carino!
Lo annoto 😉
Luna
Lettura piacevolmente serena 🙂
Sicuramente.
Ti aspetto da meeeeeee
Baci!
“…quegli anni in cui si viveva voracemente”: come è vero quello che dici. I libri autobiografici e sull’adolescenza mi attirano da sempre; vado a fare un salto su questo blog…
Buona serata 🙂
Il blog di Nicola al momento è chiuso ma puoi sbirciare ugualmente e leggere il racconto che ho segnalato nel link. Buona serata Ale!
Questa si che é una bella recensione..non la mia 😦 ma tant’é….
Brava
Ciao marta
Ti ho letta, in realtà il bello è che in ciascuna c’è il libro di Nicola in uno stile differente che mette in luce aspetti diversi. Certo che ci siamo quasi date appuntamento con le nostre recensioni 🙂 a presto!
Grazie per la segnalazione. Mi piace l’idea di chiamare ossi di pollo i nostri piccoli ricordi di infanzia… 🙂
Vero?! Chissà se pensava a quegli ossicini della fortuna con cui giocavo da piccola…non so come si chiamino e forse non mi sono spiegata bene.
Sì ho capito! Quello che devi spezzare a metà e vedere a chi rimane la parte più lunga! 🙂
Bravissima! Proprio quello! 🙂
Carissima Viv,
tornato ieri sera a mezzanotte in Italia – dopo un weekend lungo in una Londra bellissima ma piovosa – con un potente torcicollo da umidità, stamattina tutti i mali mi sono (quasi) passati leggendo queste tue belle parole sul mio primo incontro con la scrittura avvenuta qualche anno fa. In questo romanzo autobiografico ho cercato di raccontare, tramite le battaglie vinte o perse nell’infanzia, come si è formata la mia personalità di bambino in crescita che d’inverno studiava al Nord e d’estate si divertiva al Sud. La mia fortuna è stata proprio quella di avere vissuto, contemporaneamente, due culture diverse ma entrambe formative durante il mio personale percorso di vita.
Grazie, dunque, di cuore per la tua bella recensione.
Nicola
Londra è un luogo meraviglioso ma l’umidità è una costante 😉 È stato un piacere leggerti e dedicarti il giusto merito! Buon lavoro per le tue prossime pubblicazioni 🙂
interessante. Il pollo non riesco più a mangiarlo ma i ricordi li coltivo bene
E fai benissimo! Se poi volessi romanzarli noi siamo qui in attesa…