Viaggio nell’Europa della crisi

Michele Monina, Parigi è un lungo tramonto, Londra è un orologio, Berlino non ha muri, Laurana editore

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Manuali e reportage di viaggio non rientrano nelle mie letture d’elezione; diciamo che me li sono trovati tra le mani e la voglia di vacanza ha fatto il resto.
Si tratta di tre dei dodici volumi che completano un progetto che, a partire dal giugno 2012, ha portato l’autore nelle maggiori capitali europee in un momento storico in cui sempre più spesso viene messa in discussione l’identità comune sotto la spinta di una grave crisi economica e sociale. Non a caso la collana prende il via dalla città di Atene dove, in primis, si è manifestato il malessere del Vecchio Continente.

L’idea centrale ricalca il famoso “discorso del corpo” di Menenio Agrippa ovvero di un’entità unica che è in grado di funzionare solo se le singole parti interagiscono sinergicamente, filosofia che viene ripresa anche nella struttura dei singoli volumi che sono suddivisi in capitoli, ciascuno intitolato ad una parte del corpo.
“Se siamo -come scrive l’autore- tutti parte dell’Unione europea (…) quanto e come i nostri popoli si possano realmente dire parti di una stessa realtà non è aspetto di poco conto”.

In poco più di un centinaio di pagine, ogni volume condensa da un lato informazioni dettagliate per muoversi agevolmente in una città sconosciuta -segnalando i link dei siti di maggiore utilità dai trasporti all’intrattenimento- e dall’altro sperimenta una sorta di itinerario psicogeografico in cui il viaggiatore, reale e virtuale, si aggira abbandonandosi al flusso del vagare, attento a respirare lo spirito della città, ad intercettare umori e cogliere segnali di ripresa.
Il linguaggio è colloquiale ed alterna anche visivamente -con caratteri ora in stampatello, ora in corsivo- il manuale pratico al reportage di viaggio, senza dubbio la parte più godibile, in cui l’autore dà spazio alle proprie suggestioni.
Un progetto che va a sfatare qualche pregiudizio e getta un occhio prezioso all’attualità con una sottolineatura verso gli aspetti innovativi e la straordinaria capacità di adattamento di queste grandi capitali.

Viv

17 pensieri riguardo “Viaggio nell’Europa della crisi

  1. uh! Ho terminato l’altro ieri quello di Parigi e ieri ho iniziato quello di Londra. Tuttavia…quello parigino non mi ha convinto del tutto

  2. Però interessante. Io i libri di viaggio me li leggo solo se ho intenzione di andare in quella città, però le visioni trasversali e fuori dall’ordinario sono sempre molto interessanti e lasciano a chi visita la città molto più di una guida verde touring 🙂

    1. Infatti l’idea del turista girovago che annusa l’aria e racconta ciò che vede sulla base delle sue esperienze pregresse esce dalla classica guida didascalica che è leggibile solo come supporto specifico.

  3. A me piacciono molto i libri di viaggio anche quando parlano di luoghi che probabilmente non visiterò mai, ma è bello conoscere altri punti di osservazione e scoprire nuovi mondi.
    Questi libri che segnali non li conoscevo, sono molto curiosa, li cercherò!
    Grazie Viv, sei sempre preziosa!

    1. Di solito io preferisco il racconto di viaggio più romanzato perché le informazioni manualistiche appesantiscono inevitabilmente la lettura. Li userò per programmare una bella gita, chissà… Berlino mi manca 😉

  4. Non amo i libri di viaggi e oramai non amo più neanche viaggiare!
    mi limito a viaggiare con la mente come ho sempre fatto.
    Un abbraccio Viv,buon fine settimana! 🙂
    liù

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