Audur Ava Olafsdottir, Rosa candida, Einaudi
Ne avevo letto recensioni entusiastiche e inizialmente sono rimasta perplessa di fronte alla rarefazione stilistica di questo romanzo che, come spesso accade nella prosa nordica -in questo caso islandese- procede con esile essenzialità.
Poetico e lieve, questo racconto sfiora come la brezza sui petali di un fiore e conforta lo spirito con elegante semplicità.
Lobby ha ventidue anni, un padre vedovo avanti negli anni, un gemello autistico ed una figlia di pochi mesi “frutto di un momento di imprudenza”.
Il talento innato per il giardinaggio, ereditato dalla mamma che riusciva a compiere piccoli miracoli di botanica a dispetto dei venti islandesi, lo porta, con un viaggio che occupa quasi la metà del romanzo e rappresenta l’inizio della vita adulta, ad occuparsi del roseto millenario di un monastero del nord Europa.
Non una fuga ma un nuovo inizio in cui cercare l’uomo e le risposte, portando nello zaino il passato e le talee di una rosa ad otto petali da mettere a dimora nel roseto dei monaci.
Qui verrà raggiunto da Anna, la mamma di Flora Sol, che gli affiderà la cura della bambina mentre scrive la tesi di laurea.
Un racconto moderno che ha gli accenti della fiaba e ruota intorno ad un protagonista giovane e disarmante, che abbraccia le sue insicurezze e si lascia plasmare dai cambiamenti.
“Credo di essere in grado di voler bene a un bimbo”, queste le sue parole alla notizia che sarà padre, paternità a cui non tenta di sottrarsi, nonostante lo sconcerto e l’impaccio iniziale, ma che accetterà con quieta lucidità e grande tenerezza imparando a prendersi cura di quella bimba bionda che gli somiglia e lo osserva con occhi curiosi e tranquilli e a compiere quei piccoli gesti d’amore che fanno di un ragazzo un uomo.
Un racconto che semplifica le difficoltà senza banalizzarle, che riporta all’essenziale, ad immagini rassicuranti e a nostalgie di bellezza.
Viv
Bello Viv, non ne ho mai sentito parlare ma sembra proprio un romanzo di grande atmosfera e che offre buoni spunti di riflessione, segno, quando torno a Zena me lo compro!
Grazie della bella recensione, baci!
L’ho scoperto grazie ad una recensione di Francesca Magni sul suo blog “Letto fra noi”. Belle indicazioni di lettura ed uno stile molto garbato. Bacioni carissima!
Vedo che anche tu fai splendidi lavori e leggi parecchio.
Due delle mie passioni…….
Tornerò a trovarti.
Buon pomeriggio,
Luciana
Non ci crederai ma ho visto il tuo commento mentre stavo guardando il tuo blog! A presto e buon pomeriggio anche a te!
Grazie del consiglio! Mi sa che lo compro!!! A presto!
Spero che ti piaccia, fammi sapere!
Vorrei leggerlo. Se non altro per verificare se sono più belli i libri che consigli o le tue recensioni 😉
Bel dilemma 😉 sono curiosa del responso.
ecco, sì, questo sarebbe un bell’esperimento
Come sai usare gli aggettivi giusti al momento giusto Stravy! Non ti batte nessuno! Le tue recensioni sembrano delle poesie a volte. La “prefazione” di questa tua recensione è davvero ammirevole!
Grazie Pigmy! Mi hai fatto un complimento bellissimo! Ti mando un bacione
mi hai incuriosita con questa recensione…ma lo fai sempre! 😀 titolo segnato!
Baci Baci
Questo mi sento di consigliarlo, non la solita banalità!
ho saputo per caso dell’esistenza di questo romanzo assolutamente delizioso, ho cercato di centellinarlo pagina dopo pagina mi trasmetteva serenità infinita
La stessa sensazione di leggerezza che ho provato anche io! Benvenuta!