Da qualche anno non reggo le vacanze stanziali, i luoghi troppo affollati e, duole dirlo, la spiaggia.
Da quando non ho più obblighi materni preferisco aggirarmi tra i musei e i negozietti delle grandi città europee oppure scelgo vacanze itineranti nella campagna inglese e francese.
L’estate scorsa Cotswolds, quest’anno -sempre che le ire di Odino si plachino- Provenza.
Per cullarmi nell’illusione e nell’aspettativa, mi sono letta “Un anno in Provenza” di Peter Mayle.
Mayle -scrittore inglese innamorato dei colori e dei profumi di Provenza ed autore del più famoso “Un’ottima annata” da cui è stato tratto l’omonimo film con Russel Crowe- negli anni Novanta decise di trasferirsi in via definitiva in un paesino del Luberon con la moglie e in questo libro racconta i loro primi dodici mesi da neo residenti, la ristrutturazione della casa di campagna, le difficoltà burocratiche, le abitudini eccentriche dei vicini.
Queste pagine hanno la pacata lentezza delle giornate nei paesini di provincia, dove il tempo scorre senza concitazione, tra l’operosa sollecitudine del lavoro dei campi e l’attesa di un nuovo pasto da consumare senza fretta e ritornano spesso all’esaltazione dei piaceri della gastronomia francese, ai profumi del tartufo, dei funghi e alle infinite qualità di pane da abbinare ad ogni piatto con la stessa accuratezza che dovrebbe accompagnare la scelta dei vini.
E visto che tutto il mondo è paese, le descrizioni del piccolo universo francese non sono poi così dissimili dall’immaginario patinato e un tantino stereotipato che la cinematografia d’oltreoceano attribuisce ad alcuni paesaggi dell’Italia centrale, penso al film “Sotto il sole della Toscana” in cui una scrittrice americana interpretata da Diane Lane è alle prese con la ristrutturazione di un casale nei pressi di Cortona, per non citare la liaison con Raul Bova.
Per non trarre in inganno con questa digressione va detto che “Un anno in Provenza” non ha nulla di romanticamente sdolcinato, ma le schermaglie con gli operai e la lentezza esasperante nell’esecuzione dei lavori nonchè la difficoltà nel prendere accordi in una lingua, spesso in un dialetto, con cui si ha ancora scarsa familiarità, sono in tutto e per tutto sovrapponibili.
Pur essendo stato scritto una ventina di anni fa, in una veloce prefazione iniziale l’autore si fa cura di precisare come in questi vent’anni di permanenza pochi siano stati i cambiamenti nella vita della sua comunità: i mercati di paese continuano ad offrire prodotti freschi non confezionati, abbondano le sagre e le degustazioni di vini, i tavolini dei bar all’aperto sono, come un tempo, finestre privilegiate per osservare pigramente la realtà e vaste zone di campagna incolta invitano al silenzio e alla solitudine.
Dal punto di vista letterario personalmente non ho una particolare predilezione per l’umoristica pacatezza di questo genere a metà tra il diario di viaggio e la guida Michelin, tuttavia la lettura è piacevolmente propedeutica ad una vacanza shabby chic, la mia spero.
Per restare in tema segnalo un manuale che mi è capitato sotto mano qualche giorno fa.
Federica Brunini, Travel therapy, Morellini
Una guida al femminile per scegliere il viaggio perfetto in ogni momento della vita.
Siete single, in coppia, alla ricerca di nuovi stimoli? La risposta è nelle pagine di questo libretto, che tra il serio e il faceto offre spunti per mete vicine e meno vicine a seconda della diagnosi e del portafoglio. Il viaggio come terapia dell’anima, per ritrovare se stessi, dare nuovo vigore alla vita di coppia e rispolverare la propria vitalità sepolta dal quotidiano. Tutto questo più qualche indicazione utile affinché la vacanza non diventi un incubo.
Viv
Il libro sulla Provenza mi attira… vade retro… ho già una pila di volumi, in equilibrio instabile, che mi aspetta. Sei sempre preziosissima, Viv.
Brava Rita resisti! Io l’ho letto perché ho bisogno urgente di partire per le vacanze, e mi illudo di anticipare i tempi leggendo di chi vive in scenari da vacanza perpetua. Quando programmerai una vacanza in Provenza potrai sempre dargli un’occhiata! Bacioni!
Anche a me piace leggere dei libri ambientati nei paesi che visiterò! Quindi ottima scelta quella di Peter Mayle per la tua vacanza shabby chic in Provenza
Quest’anno proviamo per la prima volta una vacanza itinerante con i bambini, direzione Scozia. Vedremo se reggono o se si rompono e ci rompono le scatole. Alterneremo castelli e rovine con passaggiate nella highlands (tempo permettendo) e musei della scienza interattivi .
Incrociamo le dita.
Mi dirai! Prima o poi in Scozia vorrei proprio andarci! Pensandoci, il periodo migliore per le vacanze itineranti coi figli dovrebbe essere proprio il tuo: non troppo piccoli da avere esigenze di routine e non troppo grandi da sbuffare tutto il tempo rammaricandosi di non essere da qualsiasi altra parte con l’amico/a di turno. L’ultima vacanza itinerante con figlie la feci in Umbria cinque anni fa e sembrava di trascinare un carro bestiame, ma credo che se lo riproponessi ora con logiche adulte andrebbe meglio, mai più di un week end, ovviamente 😉
Mi auguro che tu abbia ragione, ti dirò al ritorno!
La magica Provenza! L’ultima volta ci sono stato nel 2008 e spero non sia stata proprio l’ultima
Anche io manco da qualche anno in quelle zone e l’idea di tornarci mi muove sempre qualcosa dentro.
Anche io amo il tuo genere di vacanza! Infatti andremo nel Sud della Francia, tra paesini, campagna, mare, viuzze e profumi!!! Grazie per le tue segnalazioni!
Vacanze da sogno! Perfette per riposarsi e recuperare energie!
Sì esatto!!!! 🙂
Questo l’ho letto anch’io! Anche “Un’ottima annata”. Mi era piaciuti moltissimo entrambi. Mi piacerebbe anche andare in Provenza, ma finchè si lavora, con relative ferie ad agosto, non se ne parla: troppo caldo!!
Un bacio, Lò
Se riusciamo credo andremo verso fine agosto o inizio settembre, ora di allora forse il caldo sarà più sopportabile. Bacioni!
Un libro che mi attira, per la piacevolezza con la quale ne parli e per la bella ambientazione. Grazie Viv, lo leggerò di sicuro.
E beata te che vai in Provenza, che bello!
Baci!
Lo spero tanto! Per ora è solo un sogno ma stiamo cercando di farci largo in questo annus horribilis e ritagliarci almeno una settimana di pace. Se riesco però vi sommergo di foto! Bacioni!
Non vediamo l’ora 🙂 !
E avvisa prima di partire, eh? Che qui siamo tutte sorelline! Bacetti!
🙂 pensavo di propormi almeno come cuginetta ma accetto con grata esultanza la promozione!
Grazie mille Viv per i tuoi consigli. Io adoro viaggiare, e la Provenza ancora mi manca. A volte però non è possibile farlo e quindi un buon libro ti può far viaggiare con la fantasia, con la speranza che un giorno si possano visitare realmente quei luoghi! Ritengo utilissimi inoltre quei libri che ti danno le dritte per scegliere in modo migliore il viaggio perfetto! Buona vacanza shabby chic! 😉
Incrocio le dita ma dovrò aspettare ancora un bel po’.
Anche le mie vacanze sono ancora lontane… però ogni giorno ci pensiamo un po’…anzi… tanto!! 😀
Forse sono cattiva ma anch’io, pur avendo obblighi materni, odio la spiaggia e le zone affollate! La Provenza, che ho avuto la fortuna di conoscere è davvero bella Stravy, i tuoi occhi, saranno appagati da scorci e panorami meravigliosi, fidati. Un bacio grande.
Hai ragione: i colori e i profumi di quella campagna sono impagabili! Sono posti dove si desidera tornare con scadenze ravvicinate… Bacioni!